L’Agenzia delle Entrate ha reso noto il nuovo regime di Patent Box, introdotto dal decreto-legge n. 146/2021. Questo regime agevolativo opzionale offre ai titolari dei diritti di sfruttamento economico di beni immateriali utilizzati nelle attività d’impresa una deduzione fiscale maggiorata delle spese di ricerca e sviluppo ad essi riferibili. Attraverso la circolare n. 5/e del 24 febbraio 2023 e il provvedimento del Direttore dell’Agenzia, si sono definitivamente chiariti i dettagli e i requisiti di questo nuovo regime.

Questo regime è particolarmente interessante per le imprese e offre gradi vantaggi. Prima di entrare nel merito però si vuole sottolineare che da sempre l’Italia è un paese di grandi innovatori e di grandi invenzioni che però a differenza di colleghi e partner fuori confine non ha, per tradizione e modus operandi, l’abitudine a brevettare i frutti del proprio ingegno. Ci teniamo a sottolineare che questo sta cambiando e che anche nel nostro Paese di sta vedendo una spinta in questa direzione nonostante il terreno da recuperare sia ancora molto. Anche il Legislatore sembra aver voluto dare una spinta alle imprese Italiane agevolandole con questo nuovo regime.

    Il contesto normativo del nuovo Patent Box mantiene i principi di base e i requisiti sostanziali del regime precedente, ma introduce alcune importanti novità.

    Caratteristiche del nuovo regime:

    Il nuovo regime di Patent Box consente alle imprese di beneficiare di una deduzione fiscale maggiorata del 110% per le spese sostenute per la ricerca e lo sviluppo di specifiche tipologie di beni immateriali nati nell’attività d’impresa. Con beni immateriali ovviamente si intendono tutte quelle opere d’ingegno (quali 1. brevetti industriali,2. software;3. know-how;4. disegni o modelli) che possono avere poi una specifica applicazione tecnica. La deduzione fiscale viene applicata nella dichiarazione dei redditi del periodo di imposta di riferimento e il contribuente ne beneficia in modo diretto e autonomo.

Pertanto, per fare un pratico e veloce esempio chiarificatore, immaginiamo che Alfa SPA presenti nell’anno X una dichiarazione così composta: ricavi imponibili 1.000 e costi deducibili 600. In questo caso sulla base imponibile di 400 saranno applicate le imposte sui redditi IRES e l’IRAP. Trascuriamo temporaneamente l’IRAP e semplifichiamo il calcolo applicando solo l’IRES al 24%. Sono pertanto dovuti 96 euro di imposte (pari al 24% di 400). Immaginiamo invece che solo 100 di quei 600 siano allocabili ed attribuibili alla Patent box per il deposito di un brevetto. In questo caso sarebbe concessa una deduzione maggiorata del 110% pari quindi a complessivi 210. La nuova base imponibile è ora pari a 710. Sono pertanto dovuti meno di 70 euro di imposte (pari al 24% di 290). Tramite questo esempio si capisce che anche solo con il 16% dei costi allocati a Patent Box siamo in gradi di risparmiare oltre il 27% di imposte. Analizziamo pertanto in modo analitico i vantaggi.

    Vantaggi per le imprese:

  1. Il nuovo regime di Patent Box offre numerosi vantaggi alle imprese che brevettano beni immateriali nelle loro attività. Innanzitutto, la deduzione fiscale maggiorata del 110% consente un notevole risparmio sulle spese di ricerca e sviluppo, incoraggiando gli investimenti in innovazione e tecnologia. Questo può favorire la competitività delle imprese sul mercato nazionale e internazionale.
  2. Inoltre, il regime agevolativo favorisce la protezione e la tutela verso terze imprese del settore e “non” che volessero appropriarsi prima dello scadere del termine dell’innovazione generata. Questo pertanto permette all’impresa un’adeguata tutela di legge e il diritto di godere dei frutti della propria invenzione in modo libero.
  3. Infine, non bisogna dimenticarsi la spendibilità commerciale del brevetto (o di altri beni immateriali) e la valorizzazione economica in qualsiasi successiva forma di accordo con terzi.

Conclusioni:

Il nuovo regime di Patent Box offre alle imprese un’opportunità unica di beneficiare di una deduzione fiscale maggiorata per le spese di ricerca e sviluppo relative ai beni immateriali utilizzati nelle attività d’impresa. Questo stimola l’innovazione, la competitività e la valorizzazione dei beni immateriali, contribuendo alla crescita economica e all’occupazione. Le imprese devono essere consapevoli dei requisiti e delle caratteristiche previste da questo regime per sfruttare appieno i suoi vantaggi.

Concludiamo informando che il brevetto non deve per forza essere visto come qualcosa di mai pensato e super-innovativo o di assolutamente fuori dal comune ma anzi è già nozione diffusa che in molte imprese Italiane esistano moltissime opere di ingegno potenzialmente brevettabili; queste però, per mancata conoscenza di questi temi, vengono trattate come normali processi di impresa trascurando pertanto la tutela di legge, il valore commerciale e il considerevole risparmio economico che si potrebbe avere.

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