Polizze Catastrofali: L’Obbligo Assicurativo per le Imprese nel 2025

PAROLE CHIAVE: assicurazione obbligatoria, imprese nel territorio dello Stato, eventi catastrofali, danni, intervento misto privato-statale, imprenditori agricoli, Sace Spa, dubbi e domande.

A partire dal 31 marzo 2025, tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia saranno obbligate a stipulare un’assicurazione contro i rischi catastrofali. Questa nuova misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (art. 1, commi 101-111 della L. 213/2023) e recentemente confermata, rappresenta un cambiamento significativo nella gestione del rischio aziendale.

Chi è obbligato a stipulare l’assicurazione?

L’obbligo riguarda tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese, comprese le stabili organizzazioni di aziende estere e le Società tra Professionisti (Stp). Restano escluse le imprese agricole già coperte dal Fondo mutualistico nazionale per i danni catastrofali.

L’obbligo si estende anche a chi utilizza beni non di proprietà, come immobili in leasing, affitti d’azienda, attrezzature in affitto e/o in usufrutto. Questo aspetto può richiedere un’attenta revisione dei contratti per stabilire chi tra proprietario e utilizzatore debba attivare la copertura.

Quali beni devono essere coperti e rispetto a quali eventi catastrofali?

Le polizze devono coprire i danni diretti a:

  • Terreni e fabbricati, comprese le loro pertinenze (impianti idraulici, elettrici, di riscaldamento).
  • Macchinari, impianti e attrezzature industriali e commerciali.
  • Immobili in comproprietà: l’impresa deve assicurare anche la sua quota delle parti comuni.

Sono esclusi veicoli, merci e beni immateriali, mentre il criterio di assicurabilità per alcuni beni accessori rimane oggetto di chiarimenti normativi.

Le polizze obbligatorie devono proteggere contro solo i rischi di Terremoti, Alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.

Eventi come bombe d’acqua, maremoti ed eruzioni vulcaniche non rientrano nella copertura base, ma le aziende possono valutare polizze integrative.

Quali sono le sanzioni per chi non si adegua?

Le imprese che non sottoscrivono le polizze rischiano la perdita di contributi e di agevolazioni pubbliche, anche non direttamente collegate agli eventi catastrofali. Restano però dubbi su come verranno applicate queste misure: ad esempio, non è chiaro se un’impresa che regolarizza la propria posizione prima di richiedere agevolazioni potrà comunque accedervi.

Come funzionano le polizze e chi le emette?

Le compagnie assicurative operanti nel settore sono tenute ad accettare le richieste, ma possono limitare la loro esposizione. Non possono rifiutare coperture singole per un evento (ad esempio, assicurare solo per i terremoti), ma possono modulare i premi in base al rischio territoriale e agli interventi di prevenzione adottati dall’impresa.

L’assicurazione prevede una franchigia massima del 15% del danno e un massimale di indennizzo proporzionale al valore dei beni assicurati.

Ci sono ancora incertezze?

Nonostante il quadro normativo sia stato delineato, permangono alcuni punti da chiarire:

  • Le modalità esatte con cui verranno applicate le sanzioni devono essere ancora chiarite con esattezza.
  • La gestione dei beni non di proprietà: in caso di leasing o affitto d’azienda non è del tutto delineata poiché non è chiaro chi debba stipulare la polizza.
  • Le tempistiche per l’adeguamento delle polizze già in corso non sono state specificate.
  • Le responsabilità di copertura dell’affittuario e del conduttore onde evitare di lasciare beni scoperti considerando che in questi casi l’azienda usufruisce di beni di terzi nella prorpia attività.

Conclusioni

L’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali rappresenta una svolta importante per la protezione delle imprese, ma richiede una valutazione attenta della propria posizione. In attesa dei decreti attuativi finali, è consigliabile iniziare a verificare le proprie coperture assicurative e consultarsi con la propria compagnia di assicurazioni per farsi trovare preparati.

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